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Scommesse Ippica: 400 milioni persi in 3 anni e il 2016 è Ibrido, fra pro e contro

Alti e bassi per le scommesse ippiche raccolte dal 1 gennaio al 30 novembre 2016. Secondo una rielaborazione del Coordinamento Ippodromi sui dati di Sogei, rispetto al 2015, l’ippica tradizionale segna un movimento di meno 43.805.266 (-16,78 percento). L’ippica nazionale ha fatto un meno 17.894.052 (- 13,27 percento). L’ippica a quota fissa sale a più 15.898.276 euro (+ 33,63 percento).

Tutti i dati

La Multipla scende di 171.426 euro (- 2,09 percento). Il totale corse italiane è a meno 45.972.468 euro (- 10,19 percento). Il totale delle corse estere segna più 17.744.186 euro (+ 13.67 percento) rispetto al 2015. Il totale complessivo segna un meno 28.228281 euro (-4,86 percento).Le scommesse raccolte sulle corse italiane è stato di 405.331.219 euro; le scommesse raccolte sulle corse estere è stato di 147.473.291 euro e il totale complessivo è stato 552.904.510.

“In sintesi registriamo quindi un risultato negativo delle scommesse raccolte al totalizzatore sulle corse italiane. Un risultato positivo delle scommesse a quota fissa; un risultato positivo delle scommesse raccolte sulle corse estere”.

Le scommesse ippiche raccolte nel 2012 sono state pari a 958.236.833 euro. Quelle raccolte nel 2016 sono pari a 552.904 510 euro. In totale circa 400 milioni sono stati persi in soli tre anni.“Mi auguro che Il Governo, chiamato a fare la Riforma dell’ippica, rifletta su questi numeri ed adotti le migliori decisioni per il rilancio e la promozione dell’ippica nazionale”, afferma il presidente dell’associazione degli ippodromi, Attilio d’Alesio.  

Insomma prosegue sempre di più la crisi di un settore che per anni è stato il carro trainante del gioco in Italia. Da qualche anno però il vento è nettamente cambiato e fra scandali, doping e quanto altro, le perdite sono sotto gli occhi di tutti. Recuperare terreno, nell’era del “gioco libero” e con altri settori del compartimento giochi in grande crescita, appare come una chimera. Forse per davvero, il tempo di recuperare si è esaurito e nubi grandi attendono il futuro dell’ippica. Non senza qualche pentimento da parte di chi avrebbe dovuto fare qualcosa in più per questo settore.