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Novembre da profondo rosso per i casinò di Macao

Profondo rosso. E non stiamo parlando del bellissimo film di Dario Argento, ma della situazione dei casinò di Macao, che incassano un bruttissimo colpo a Novembre. Un calo del ben 32% rispetto a dodici mesi prima. Una crisi infinita quella di Macao, ma che permette allo stesso tempo ai casinò del luogo, di rimanere al primo posto nel settore del gioco d’azzardo.

Perdita costante ma primo posto al mondo per mercato

L’incredibile situazione di Macao è questa. Se da un lato è in perdita costante da almeno un anno e mezzo, dall’altra resta sempre al primo posto per fatturato, nel settore del gioco d’azzardo. Due cose che andrebbero bilanciate, per recuperare una situazione che si sta facendo abbastanza preoccupante. Tanto che da Pechino, iniziano a guardare con volti tirati verso l’ex colonia Portoghese.

La lotta alla corruzione incide nella raccolta

Tutto ha avuto inizio con la lotta alla corruzione, portata avanti dal governo cinese. Una guerra a tutto campo agli evasori, che rischiano pene pesantissimi. Ecco perché uomini d’affari e persone facoltose con nazionalità cinese, un tempo clienti fissi di Macao, adesso si dirigono verso altre zone del mondo per giocare. Questo sicuramente ha inciso parecchio.

Casino_Lights_In_Macau

Finito il boom a Macao non hanno trovato nuova linfa

Dopo il boom di giocatori e di incassi record, nel periodo che va dal 2011 a metà del 2013, a Macao hanno commesso l’errore probabilmente di adagiarsi su quanto fatto, senza “inventarsi” nuove attrazioni. Per questo motivo dal governo centrale è arrivato l’imput di puntare al binomio gioco e  intrattenimento. Un primo passo per riavvicinare i giocatori a Macao.

I dati e i numeri

L’ufficio di ispezione e coordinamento del gioco di Macao, ha emesso come ogni mese i dati di raccolta. Se dodici mesi fa erano stati giocati la bellezza di 24 miliardi di Patacas (la moneta locale), il mese appena trascorso ha portato solo 16 miliardi (poco meno di due miliardi di euro), per il peggiore dato dal settembre 2010. Non solo ma vanno riviste anche le stime degli analisti, che avevano predetto un 2015 al ribasso del 30%, rispetto al 2014. Mancano solo trenta giorni alla fine dell’anno e per il momento la differenza è già del 35%. Urge un cambio di rotta.

Ecco una tabella riassuntiva dell’ultimo triennio. (Valori in Patacas).

2013 2014 2015 Dif.
14/15
Gennaio 26.864 28.739 23.748 -17,37%
Febbraio 27.084 38.007 19.542 -48,58%
Marzo 31.336 35.453 21.487 -39,39%
Aprile 28,305 31.318 19.167 -38,80%
Maggio 29.589 32.354 20.346 -37,11%
Giugno 28.269 27.215 17.355 -36,23%
Luglio 29.485 28.415 18.615 -34,49%
Agosto 30.737 28.876 18.623 -35,51%
Settembre 28.963 25.564 17.133 -32,98%
Ottobre 36.477 28.025 20.059 -28,42%
Novembre 30.179 24.269 16.425 -32,32%
TOT 327 288 328 235 212.500 -35,26%